È
oramai prassi (purtroppo) consolidata da parte di molte aziende, nei periodi di
crisi, rinunciare ad investire nella formazione, considerata un’attività che
non possa dare risultati certi che ne giustifichino l’investimento, e di
conseguenza non indispensabile per l’attività dell’azienda.
Si rischia però, così facendo, di
rinunciare a gettare lo sguardo oltre il presente burrascoso, a cercare una base
solida da cui ripartire, limitandosi a rimanere a galla nel momento critico, navigando
a vista.
Tuttavia esistono importanti realtà
che hanno fatto della formazione, ed in particolare dello sviluppo delle
competenze delle “risorse umane”, ma sarebbe più corretto dire delle
intelligenze, la loro mission.
Una realtà, operativa da ben 25 anni
nel Centro-Nord Italia, ed in procinto di indirizzare la propria attività nel
Novarese e VCO, è lo Studio Vinci, con sede a Rozzano (MI), il cui motto, molto
significativo, è “vinci facendoli vincere”, poiché è proprio l’intelligenza
della persona, come si è detto, la vera risorsa su cui concentrare sforzi ed
attenzione per rendere possibile il successo.
Fondatore e titolare di Studio Vinci
è Roberto Maria Rigati, milanese, una laurea in Scienze Politiche, Coach e
manager di lungo corso con grande esperienza nell’ambito delle Human Resources,
prossimo a proporre un modello assolutamente innovativo, ad efficacia
programmata, per lo sviluppo manageriale, denominato TiPERSEI.
E ai lettori di NOI rivela le
caratteristiche peculiari di questo nuovo metodo.
1)
Dott. Rigati, dopo più di 25 anni d’esperienza nell’ambito del management delle
Risorse Umane, può spiegare ai lettori di NOI l’importanza del lavoro di Studio
Vinci?
Da sempre lavoriamo sulle potenzialità inespresse
delle persone, soprattutto manager, convinti come siamo che le loro
intelligenze, i loro valori, le loro emozioni siano il tesoro nascosto a cui
attingere per rimanere competitivi. Siamo rimasti fedeli alla nostra filosofia,
nel proporre solo contenuti con solide basi scientifiche, affinando via via i
metodi per trasferirli alle persone.
2)
Vinci ha elaborato TiPERSEI, un metodo rivoluzionario ad “efficacia
programmata” per lo sviluppo manageriale. Ci può descrivere in che cosa consiste
questo metodo e quali sono i suoi punti di forza?
Anzitutto, non è stato elaborato solo da Vinci, ma
anche dai clienti che hanno collaborato nella sua progressiva messa a punto, in
quattro anni di sperimentazione. Esso trasforma la formazione classica in una
serie di brevi riunioni di lavoro, attraverso un uso – ad intensità variabile –
delle tecniche di coaching di gruppo.
La sua struttura di base consiste in sei tappe, in
un affinamento progressivo nelle abilità delle persone, nel rispetto della
personalità e delle caratteristiche dei singoli. E’ un approccio che agisce
simultaneamente su due livelli: uno sociale, il gruppo discente, e uno
individuale, costituito dagli individui che lo compongono.
3)
Quali sono le sei tappe di questo metodo?
Sull’argomento scriverò un manuale di almeno cento
pagine… ma in sintesi estrema si può riassumerle come segue.
Sin
dalla progettazione dell’intervento (“T1”), dettagliamo insieme al cliente i
comportamenti “comportamenti-bersaglio” che si devono poter osservare a formazione
avvenuta; ciò consente sia di monitorare la reale efficacia dell’intervento
formativo, sia di incoraggiare, “dopo”, i comportamenti desiderati. Con il
secondo elemento (“T2”) prevediamo gruppi di formazione di non più di sei,
sette persone, trasformando un’esposizione teorica, per quanto interattiva, in
una vera riunione di lavoro, guidata da un coach anziché da un formatore
classico. Queste riunioni (“T3”) non
durano mai più di mezza giornata, con una precisa scaletta di base al cui
termine ciascuno s’impegna con il gruppo a sperimentare, in vista della
riunione successiva (qualche settimana dopo) quanto condiviso. E’ prevista una
forma di tutorship (“T4”) da parte del coach tra una sessione e l’altra, per raccogliere le esperienze che i suoi
componenti stanno accumulando, le loro domande e perplessità, e stimolarli ad applicare i metodi che stanno
apprendendo.
In un altro momento fondamentale di ogni riunione (“T5”),
si chiede al gruppo di elaborare le modalità concrete con le quali applicare da
subito nella loro realtà quotidiana – e con lo “stile naturale” di ognuno
- le tecniche appena apprese. Come già detto ogni riunione termina con l’impegno di
ciascuno a sperimentare quanto appreso in vista della successiva. Quindi, a
partire dalla seconda, ogni sessione si apre con la messa in comune delle
esperienze accumulate nel frattempo (“T6”). E’ questo che fa circolare le
esperienze, ma soprattutto valorizza i successi e trasforma gli errori in
esperienze, evitando l’effetto demotivante dei propri sbagli con la guida del
coach.
4)
TiPERSEI è frutto della sua lunga ed importante esperienza manageriale. Come è
giunto alla formulazione di questo metodo?
Cosa ci si deve attendere dalla formazione, se non
un reale cambiamento in termini di atteggiamenti e comportamenti professionali?
Chi ha partecipato a un corso di formazione lo sa bene: è raro che chi lo ha
gestito non sia riuscito ad ottenere la comprensione, ma il difficile viene
dopo: infatti tocca a chi vi ha preso parte “tradurre” i contenuti appresi
nella propria realtà concreta e con modalità personali; e la formazione
classica, a questo punto, abbandona la persona a sé stessa in un ambiente che,
di norma, non la incoraggia ad assumere comportamenti diversi dai precedenti.
Insomma si rimane esposti alla demotivazione da insuccesso, che nasce dalla
naturale maldestrezza di chi, pur convinto e magari entusiasta, sta ancora
cercando la propria strada per applicare quanto appreso in teoria. TiPERSEI è
quindi una risposta a una duplice necessità della formazione attuale: quella di
limitarne il disagio nella normale operatività delle persone coinvolte, ma
soprattutto di aumentarne vigorosamente l’efficacia, sul piano dei risultati.
Sin dai primi anni 2000 cercavamo questa risposta, e dal 2008 abbiamo iniziato
a elaborarla.
5)
Tale metodo andrà a sostituire o ad affiancare la cosiddetta “vecchia maniera”
di fare Formazione?
Se si parla di formazione puramente tecnica, credo
che i metodi didattici in uso manterranno una loro validità nel tempo, sia pure
affinandosi anche grazie alla tecnologia.
Ma se invece parliamo di formazione comportamentale, sulle competenze
trasversali alle diverse funzioni aziendali, la formazione classica sta già la
sciando il posto a metodi e tecniche di coaching di gruppo, sotto varie
formule.
6)
Il curriculum di Studio Vinci rappresenta un ottimo biglietto da visita per la
serietà e la competenza dei servizi erogati in 25 anni di lavoro. Ritiene che
potrà essere recepita facilmente la forte carica innovativa di TiPERSEI da parte
delle aziende e di tutti coloro che necessitano di consulenza in chiave
formativa?
Sino a questo momento abbiamo intervistato un
centinaio di manager di varie aziende che ancora non ci conoscevano, e non ne
abbiamo ancora incontrato uno solo che non ne apprezzasse i vantaggi.
7)
Domanda secca: in piena crisi economica, si sente ancora l’esigenza di
investire in Formazione e nello sviluppo manageriale?
Indubbiamente. Ciò che frena l’investimento non è
l’assenza di una necessità che invece è molto sentita, ma la perplessità
sull’efficacia – e talora sul costo - degli strumenti usati sino a oggi.
8)
Studio Vinci opera da tempo su un vasto territorio ed è in procinto di
concentrare la propria attività anche e Novara e nel Piemonte Orientale. Vuole
lanciare un messaggio agli imprenditori e alle aziende novaresi in modo che
possano cogliere appieno la grande carica innovativa del metodo TiPERSEI?
Pensiamo che sia un territorio ricco di iniziativa,
in cui molte aziende potrebbero avvantaggiarsi in termini competitivi se
disponessero di metodi davvero efficaci per un vero salto di qualità sul piano
manageriale. TiPERSEI può essere per loro un’opportunità per duraturi e rapidi
risultati, con un investimento tutto sommato davvero modesto.
(Matteo Trucco)